L’epoca del food blogging sta dilagando e mentre tutti si fanno esperti degustatori, maniaci del sapere e delle critiche culinarie…. Forse dovremmo fare un ripassino sul vero significato del mangiare.

Tutti cercano di dare un senso ad ogni piatto, ma la cucina semplice, quella vera si coglie dalla semplicità e dal sapore che regala, non necessariamente dal trascorso, dalle influenze, dalla creatività.

Mangiare è una cosa semplice.

Mangiare è prima di tutto nutrirsi e per farlo bisogna badare al sodo. Ogni ingrediente deve donare il giusto equilibrio all’insieme  senza né alterare né limitare il gusto finale.

Nei secoli le ricette hanno subito variazioni, mode e tendenze che ne hanno un po’ influenzato il vero significato della tavola.

Mangiare è sì gustare, ma prima di tutto apprezzare. Non siamo più abituati ad assaggiare qualcosa senza preoccuparci di esprimere i nostro parere. Tutti critici e nessuno davvero affamato! Tanti pasticceri e nessun goloso….

Ma che fine hanno fatto quelli che prenotavano un tavolo al ristorante per passare una bella serata con gli amici e mangiare? Sì, solo mangiare, senza sentirsi in diritto di recensire, di trovare il difetto, di dire sì o no, come faceva una volta il celebre “Uomo Del monte” della pubblicità degli anni ottanta.

Volete davvero sentirvi tutti esperti o vi piacerebbe, per una volta, tornare a fare le belle mangiate senza pensieri.

L’Italia, paese di degustatori

Tra i tanti primati che la nostra penisola vanta c’è quello dei degustatori. Sarà che noi italiani abbiamo un po’ il culto del cibo, del mangiar bene e dl bere ancora meglio! Ci piace parlare di cibo mentre mangiamo, ci piace confrontarci, discutere, entrare in contrasto con gli altri per i pareri diversi. Siamo degustatori nati e mangiare è il verbo che più ci contraddistingue nel mondo.

Siamo stati famosi in tutto il mondo per tanti motivi, ma l’unica cosa che non cambia e resta costante è la nostra popolarità per il “mangiare bene”.

In effetti siamo un po’ viziati: il cibo è il nostro unico vero grande eterno amore. Non c’è età per amarlo. C’è chi comincia già da piccino mostrando una certa vocazione per il buon gusto a tavola. Piccoli esperti che accrescono la loro conoscenza dei sapori…. Alcuni aspettano la maggiore età per mettere in moto le papille gustative, ma nel frattempo si adeguano alle mode del sushi, del crudo, dei fast food e delle degustazioni!

sushi

Solo alcuni arrivano così in cima alla scalata del mangiare bene e diventano un’unica cosa con il cibo. Ne fanno quasi una ragione di vita, un vero elogio e una cultura che influenza ogni loro momento.

Ma forse sono proprio questi coloro che smettono di godere del buon cibo. Troppo coinvolti, troppo attenti ai particolari… Finiscono per perdere la vera essenza di ciò che mangiano. Si perdono la spontaneità, la naturalezza di un boccone rubato dal piatto del vicino di posto!

Sono troppo esperti per rilassarsi e devono vivere il momento del pasto quasi come un lavoro. Il consiglio è che se non siamo dei veri esperti, ma solo individui dotati di papille molto sensibili, dobbiamo tornare a vivere la tavola con un pizzico di superficialità. Mangiare bene non deve essere una esigenza intransigente, ma un godimento assoluto che verrà da sé, ad ogni boccone!

Mangiate per vivere e non vivete per mangiare.

Regalatevi le incertezze di un ristorante che non conoscete senza leggere prima le recensioni…. E scegliete in ogni luogo ciò che vi sembra più adatto alle circostanze.

Dimenticate per una volta che esistono le recensioni e abituatevi di nuovo all’allegria che solo una tavola sa regalare e…. Buon appetito!